Il nome della via proviene da una congregazione di sacerdoti che si chiamava
S.Maria del Fervore, fondata nel 1628 e che ebbe sede presso il Collegio Massimo dei Gesuiti. Intorno alla metà del Settecento, a causa di dissidi sorti con i Gesuiti, la congregazione, dopo varie sedi provvisorie, riuscì ad acquistare una villa, che venne chiamata del Fervore, ed è a questa villa che si riferisce il toponimo. Qui venivano accolti i figli di gente povera, "nei giorni festivi, per così allontanarsi dalle occasioni di vizio e di libertinaggio."
La villa non esiste più, la congregazione si è trasferita in altri luoghi, ma è rimasto il nome alla strada.
(tratto da Antonio Muccioli,
Le strade di Palermo, Newton&Compton, 1998)
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