mercoledì 6 aprile 2016

II GUERRA MONDIALE A PALERMO E I RICOVERI / RIFUGI ANTIAEREI

Al civico numero 1 di Via Ragusa si trovano due frecce blu che indicano la postazione di un ricovero.



Il 9 maggio del 1943 un tragico bombardamento ad opera degli Alleati colpì Palermo e i palermitani, durante la II Guerra mondiale con circa 3 mila vittime e 30 mila feriti. senza fare differenza tra obiettivi civili e militari. Abitazioni, caserme, chiese, monasteri, scuole, strade, nodi ferroviari, rifugi antiaerei, monumenti, centrali telefoniche, giardini pubblici, si sbriciolarono sotto gli ordigni statunitensi.

Ancora oggi camminando per le vie di Palermo si intravedono delle frecce blu sui muri di alcuni palazzi antichi con su scritto: “Ricovero” segnalavano il percorso più breve per raggiungere tutti i tipi di rifugio, con la relativa distanza in metri ancora da percorrere.



I “ricoveri” erano i luoghi dove proteggersi dai forti bombardamenti, dove riporre le proprie speranze, durante i momenti tragici della guerra.

Furono usati edifici pubblici, scuole, monumenti, cavità sotterranee, grotte, cunicoli, il Comune si rivolse pure ai privati per mettere a disposizione rifugi collettivi, alcuni ospitavano più di 2000 persone.

Nel ricovero era immessa aria pura per mezzo di canne di ventilazione Era prevista l’illuminazione artificiale per evitare che le candele bruciassero l’ossigeno; erano previsti pure i servizi igienici e l’acqua corrente collegata alla rete idrica cittadina. Un pozzo era indispensabile per l’eventualità che si rompesse la rete idrica.

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