mercoledì 6 aprile 2016

La Caserma "Generale Eugenio Di Maria"

L'attuale Caserma dedicata ad Eugenio Di Maria era inizialmente la Fonderia Tutone e Gagliano

Nel 1915, su progetto dell’ingegnere Michele La Cavera si decideva di costruire un grande stabilimento in prossimità della linea ferrata, in Via Malaspina, non distante dalla Stazione Lolli, dalla quale si dipartiva un binario che entrava all’interno del recinto della fabbrica dove si fermava a lato di un piano caricatore.

Dell’originaria struttura rimangono i piloni d’ingresso e i prospetti con intonaco a finte bugne (sporgenza dalla superficie liscia del muro, che serve a ornare angoli di muri o a incorniciare finestre e porte) ed elementi decorativi liberty.

La fabbrica non si limitava alla produzione delle macchine per la chiusura delle scatole di latta, ma si estendeva anche alla produzione di macchinari vari e manufatti in ferro o misto ferro e legno quali tettoie, vagoni ferroviari, locomotive, vetture tranviarie, chioschi …

La struttura della fabbrica, che occupava una superficie di circa 10.000 metri quadrati, era costituita da padiglioni che tracciavano il perimetro intorno a due cortili comunicanti: il primo cortile era più piccolo e vi si trovavano gli uffici e la casa del custode, mentre l’altro era più grande ed era il centro della produzione. Nella sala lavoro si trovavano una gru, una fornace, un maglio che era un dispositivo meccanico per lavorazioni a fucina o stampaggio che deforma un pezzo sotto una pressione).

Lo stabilimento chiuse nel 1925 a causa di difficoltà economiche, conseguenza del
fallimento della Banca di Sconto di Roma che la finanziava e oggi ospita una caserma.

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